Riattivazioni virali: il caso dello Zoster

Il virus varicella-zoster, appartiene alla famiglia degli herpesvirus.

Gran parte della popolazione ne viene a contatto in giovane età tramite una infezione primaria che causa la varicella, una malattia molto comune nell’infanzia caratterizzata da eruzione cutanea di colorito rosso vivo e febbre.  Dopo pochi giorni, esse perdono il colorito rosso e si trasformano in piccole papule rosa pruriginose sulla testa, tronco, viso e arti e successivamente si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro, poi in pustole e infine in croste, destinate a cadere senza lasciare cicatrici.

Dopo questa prima infezione il virus diventa latente, e si ferma principalmente nei gangli, a livello dei nervi intercostali o dei nervi cranici, nervo dell’udito, del trigemino o del facile, dove a questo livello non possono arrivare gli anticorpi. Avviene che dopo anni di latenza, esso può riattivarsi spontaneamente o a causa di molti fattori, generando Herpes Zoster (volg. fuoco di Sant’Antonio).

Di solito non si conosce la causa della riattivazione del virus. Essa avviene più frequentemente con l’avanzare dell’età e a causa di una ridotta immunità cellulo-mediata nei confronti del virus, ma a volte essa avviene dopo una lunga malattia o una terapia farmacologia, che vanno ad indebolire il sistema immunitario. Altri fattori possono essere traumi, infezioni, stress (fisico e psicologico). Anche chi ha già avuto l’Herpes Zoster può riaverlo nuovamente. 

In generale la Varicella è una malattia autolimitante, anche se nei soggetti con immunità ridotta e nei soggetti adulti può causare danni persistenti, l’Herpes Zoster, al contrario, è causa di un decorso clinico più grave caratterizzato da dolore intenso e da forte astenia.

In quest’ultimo periodo, grazie ad una metodica che indaga a livello Epigenetico quali fattori influenzano la salute e il benessere dell’individuo, si sono evidenziati dei casi di riattivazioni virali che all’anamnesi presentavano soltanto sintomi vari e aspecifici, se non un persistente ma lieve dolore nevralgico e spossatezza. 

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Un’ulteriore prova ha rilevato un aumento dei livelli di IgG, dovuto ad una riattivazione o riesposizione subclinica al virus. La riduzione delle cellule T CD4 produce cariche virali più elevate con conseguente viremia prolungata.

La cura in questi casi, con le terapie tradizionali non è semplice, ma la Medicina complementare integrata grazie ad una regolazione biologica ci offre un grande aiuto per la soluzione.

Come si può notare, il valore delle IgG del Varicella-Zoster è molto elevato  (3468 UI/L) rispetto al cut-off. La gran parte dei medici, quando controllano questi esami, li valutano con un significato di una pregressa infezione, per cui non c’è da preoccuparsi. Niente di più sbagliato: in questi casi quando il valore delle IgG supera di 15/20 volte il valore minimo di positività, si può ritenere che possa trattarsi di una riattivazione del virus.

Agopuntura, nutraceutici, composti naturali e micro immuno terapici, risultano in grado di aiutare l’organismo colpito a liberasi di questi ospiti sgraditi intervenendo sulla replicazione stessa del DNA virale.

Bibliografia:

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